Chi può richiedere la cessione del quinto: beneficiari e requisiti
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Redazione TiPresto
Pubblicato il: 13/05/2022
Tempo di lettura: 7 minuti
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Chi può richiedere la cessione del quinto: beneficiari e requisiti

Con un meccanismo di rimborso delle rate basato sulla decurtazione diretta da stipendio o pensione, la cessione del quinto è il prestito riservato a chi dispone di un reddito fisso. Nella platea dei beneficiari figurano quindi i lavoratori dipendenti e i pensionati, mentre disoccupati, autonomi e liberi professionisti non rientrano tra chi può richiedere la cessione del quinto.

Poiché la garanzia è costituita da reddito fisso e coperture assicurative obbligatorie, l’accesso al credito è possibile anche per i cattivi pagatori, ossia chi ha avuto problemi con i precedenti finanziamenti. Un vantaggio da non sottovalutare, perché lo status di cattivo pagatore limita fortemente la possibilità di ottenere finanziamenti, sia finalizzati che personali.

Ma quali sono i requisiti da soddisfare per ogni categoria di beneficiario? A quali condizioni è possibile ottenere somme considerevoli, senza avere il fastidio di recarsi in banca o in posta per il regolare pagamento della rata? Sono questi gli interrogativi principali su come funziona la cessione del quinto e chi può richiederla da porsi prima di presentare un’istanza di finanziamento.

Sommario

I requisiti della cessione del quinto per lavoratori dipendenti

Rientrano tra chi può richiedere la cessione del quinto i dipendenti privati, statali, pubblici e parapubblici. I primi a beneficiare del finanziamento sono stati i dipendenti statali, a cui questo tipo di prestito è rivolto fin dal 1950, anno della sua introduzione in Italia. In ogni caso, è sempre prevista la sottoscrizione di una polizza assicurativa obbligatoria.

I lavoratori assunti presso amministrazioni statali (sia centrali che locali) possono ottenere il finanziamento indipendentemente dall’anzianità maturata. È però necessaria un’assunzione a tempo indeterminato e la durata del piano di rimborso non può eccedere i 120 mesi. La richiesta di finanziamento può essere presentata anche se il richiedente è prossimo al pensionamento.

Le medesime regole si applicano ai dipendenti pubblici, ossia a chi è assunto presso enti locali della Pubblica Amministrazione, ad esempio le amministrazioni comunali. Mentre per i dipendenti parapubblici sono presenti alcuni requisiti aggiuntivi all’assunzione a tempo indeterminato.

In particolare, quando l’accesso al credito riguarda importi relativamente elevati, chi desidera richiedere un prestito su cessione del quinto per dipendenti parapubblici deve vantare almeno 5 anni di anzianità di servizio. Inoltre, la scadenza del finanziamento deve essere precedente al raggiungimento dell’età pensionabile da parte del beneficiario. Solo questi soggetti rientrano tra chi può richiedere la cessione del quinto.

Chiaramente con l’espressione dipendenti parapubblici si fa riferimento ai lavoratori assunti presso aziende private con una percentuale di partecipazione statale. È il caso delle realtà operative in ambito previdenziale, enti culturali e scientifici.

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Finanziamento su cessione del quinto cos'è richiesto ai dipendenti privati

Quando si parla di chi può richiedere la cessione del quinto dello stipendio, le condizioni applicate per i dipendenti privati rappresentano un capitolo a parte. Gli assunti presso aziende e società private hanno accesso al credito solo a fronte di una serie di requisiti.

Come per i lavoratori pubblici, resta essenziale il contratto a tempo indeterminato, ma l’accesso al finanziamento è legato anche all’anzianità di servizio e al profilo dell’azienda. Molte banche ed enti di credito infatti accordano prestiti solo a chi è assunto in aziende con almeno 16 dipendenti. Non si tratta di una regola fissa, ma di una condizione variabile da banca a banca. 

La presenza di condizioni più stringenti per la cessione del quinto dipendenti privati deriva dalla necessità dell’istituto di credito di tutelarsi dal rischio di insolvenza. Ipotesi che per la cessione del quinto dello stipendio corrisponde al rischio che il beneficiario perda il lavoro, trovandosi quindi senza il reddito fisso che funge da garanzia.

Ecco perché banche e finanziarie si informano sul profilo dell’azienda presso cui lavora il richiedente, valutandone la stabilità. Nell’ipotesi in cui sia ritenuta poco solida, è probabile che il dipendente si veda rifiutata la richiesta di accesso al credito. 

La stessa logica viene adottata in relazione agli anni di anzianità. Alcune banche richiedono un’anzianità minima di 5 anni, altre pretendono maggiore stabilità nella posizione. Questo requisito, sempre presente seppur in forma variabile, è legato all’obbligo di fornire il TFR come garanzia aggiuntiva al prestito.

Cosa significa? Per i dipendenti privati l’importo del finanziamento su cessione del quinto non può superare quello del TFR accantonato moltiplicato per il coefficiente assicurativo. Questo valore varia in funzione del rating assegnato all’azienda datrice di lavoro da parte delle società di assicurazioni, e viene definito in base ad indicatori di solidità. 

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Le regole per la cessione del quinto INPS ai pensionati

Spesso noto come cessione del quinto INPS, il prestito su cessione del quinto della pensione prevede condizioni molto più stringenti di quelle applicate ai dipendenti statali, pubblici e parapubblici. Perché nonostante non vi sia per il pensionato il rischio di perdere il reddito fisso, banche e istituti di credito si tutelano dall’ipotesi di premorienza. Ovvero che il beneficiario muoia prima del termine dell’ammortamento.

Oltre alla sottoscrizione di una polizza assicurativa obbligatoria prevista per legge, il richiedente deve soddisfare un requisito anagrafico. L’età massima al momento dell’estinzione è di 86 anni, mentre il piano di rimborso non può eccedere i 10 anni.

Chi può richiedere la cessione del quinto della pensione? A differenza di quanto si potrebbe pensare, non tutti i titolari di pensione possono ottenerla. L’accesso al credito è infatti precluso a chi percepisce pensioni e assegni sociali, pensioni di invalidità civile o assegni per l’assistenza per inabilità.

Non sono finanziabili neppure i trattamenti pensionistici integrati al minimo (perché non è possibile intaccare l’importo della pensione minima fissato per legge), gli assegni di sostegno al reddito e gli assegni al nucleo familiare. Allo stesso modo, sono esclusi dall’accesso al credito i percettori di prestazioni di esodo ex art. 4, commi da 1 a 7 – ter, della Legge n. 92/2012.

Una domanda sorge spontanea: la cessione del quinto come funziona nel caso di pensioni cointestate? Si tratta di uno scenario molto particolare, perché consente di accedere al credito solo per la quota pertinente al richiedente. Prima di fare una simulazione cessione del quinto, quindi, andrebbe appurata l’entità della pensione di cui si è effettivamente titolari.

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Cessione del quinto senza agenzia prestiti per cattivi pagatori

Come già accennato, la cessione del quinto è un finanziamento accessibile anche a quanti hanno avuto difficoltà con i passati finanziamenti. Si tratta quindi di una valida alternativa ai prestiti cattivi pagatori Compass e a tutte le altre offerte di prodotti ad hoc per cattivi pagatori, soluzioni che spesso presentano condizioni poco vantaggiose e che sono comunemente accessibili solo rivolgendosi ad un’agenzia prestiti per cattivi pagatori.

Sì, perché a differenza di quanto si potrebbe immaginare quando si analizzano le offerte per cattivo pagatore Compass e di altre banche e società finanziarie disposte a concedere credito a chi ha avuto difficoltà nel rimborso dei prestiti, la cessione del quinto non richiede particolari garanzie. Anche quando il beneficiario è un soggetto segnalato nei database SIC e CRIF, ai fini dell’accesso al credito è sufficiente un reddito fisso dimostrabile.

I titolari di pensione o busta paga rientrano quindi sempre tra chi può richiedere la cessione del quinto. A condizione di soddisfare i criteri di legge e le politiche applicate dalla banca o finanziaria. Vale a dire che sono comunque previsti dei requisiti anagrafici per i pensionati. Ma anche che generalmente non sono concessi finanziamenti ai titolari di contratti di lavoro a tempo determinato.

Allo stesso tempo restano in vigore tutte le regole imposte dalla normativa in fatto di quinto cedibile e salvaguardia del trattamento previdenziale minimo. In altre parole chi richiede prestiti cattivi pagatori Milano e ha una pensione bassa, difficilmente otterrà il credito desiderato.

Senza contare che per legge è prevista la sottoscrizione di una polizza assicurativa contro rischio vita e rischio impiego. E qualora non riuscisse a trovare una compagnia assicurativa disposta a sottoscrivere la polizza, il cattivo pagatore si vedrebbe comunque rifiutare la domanda di prestito. Meglio perciò confrontarsi preventivamente con un consulente del credito.

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